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Attualità e Società

09 Maggio 2017

Il giardino dei giusti e delle giuste in ogni scuola.

L'idea di partecipare al progetto internazionale “i giardini dei giusti e delle giuste in ogni scuola”, proposta da FNISM-CATANIA e da Toponomastica femminile ideato da Pina Arena , nasce e prende forma durante una lezione di storia sulla giornata della memoria e sulla Shoà. L'iniziativa proposta dalla prof.ssa Maria Principato è stata sostenuta e appoggiata dai licei classico e artistico, dall' IPSAR del I.I.S.S.”Ven. Ignazio Capizzi “ di Bronte e dalla Dirigente Scolastica Grazia Emmanuele che ne ha condiviso lo spirito morale e l'inclinazione.

Il giardino dei giusti e delle giuste in ogni scuola.

 Istituire un giardino diventa per gli alunni e le alunne  una riflessione sulla storia ,sul “ male”, una ricerca del segreto dei Giusti, un nuovo punto di vista che  allontana lo sguardo dal quotidiano e  apra nuovi orizzonti di libertà e di autenticità dell’esistenza.  
Il 28 febbraio 2017, a Bronte, gli alunni e le alunne dell’I.S.” Venerabile Ignazio Capizzi” hanno inaugurato il “viale dei Giusti e delle Giuste”.
Ispirandosi al “Giardino dei Giusti” e all’operato del giudice Moshe Bejski, denominato “il pescatore di perle”, che fa riemergere dal buio  delle profondità del mare quei pensieri e quelle azioni che hanno avuto ed hanno un valore universale, anche gli alunni e le alunne del Capizzi hanno iniziato il loro percorso virtuoso, individuando quegli uomini e quelle donne che hanno vissuto nel silenzio ma che con il loro operato e con atti silenziosi hanno prodotto il bene. L’intento è stato quello di mettere in luce le competenze di tutti, in cui ognuno potesse esprimere le proprie capacità; è fatto da momenti e attività differenti che ognuno ha voluto mettere in risalto  e  rimarcare con forza.  La realizzazione di  un video  è stato un esempio di responsabilità morale che riguarda l’umanità intera, dare voce a tutti gli uomini e le donne che nel corso della loro esistenza si sono opposti alle guerre, alle violenze, hanno rinunciato alla loro vita per amore degli altri. Ognuno ha impersonato e narrato attraverso la parola svelatrice, la loro vita come esempio di bene e di virtù.
 Il giardino si apre al visitatore con un viale di alberi di alloro  dedicati ai Giusti ed alle Giuste che sono stati piantati dagli alunni e dalle alunne durante una cerimonia ufficiale, presieduta anche dal Sindaco. Tra alcuni nomi di donne ricordiamo Anna Stepanovna Politkovskaja; Margarita Murillo;Anna Parker;Tullia Zevi;Gisela Mota Ocampo.
Ecco, la condivisione di questi momenti è stato il filo conduttore del progetto.
All’ingresso è stato posto un leggio dove c’è scritta la motivazione da cui nasce l’iniziativa: un progetto etico di impegno civile, un messaggio forte contro le violenze, le atrocità e le dittature, per ricordare tutti coloro che si sono opposti all’odio. Questa targa è stata tradotta in inglese e successivamente sarà scritta in braille. L’obiettivo di questo giardino è di essere inclusivo, promuovere “il diritto di essere”,  diventare il luogo dell’incontro quotidiano per ri-trovarsi, il luogo della memoria, dell’identità e del dialogo.
Gli alunni e le alunne dell’I.S.”Ven. Ignazio Capizzi”, avranno “cura” di questo Giardino, nella dimensione ontologica di impegnarsi per la medesima causa e autenticamente insieme costruire un mondo migliore.
Appena entrati si rimane colpiti piacevolmente dal  dolce declivio del suolo, dove si erge un albero di ferro realizzato dagli alunni del liceo artistico, in cui in ogni foglia, forgiata a mano , c’è inciso il nome di un Giusto e di una Giusta.  Gli alunni si sono ispirati al mito del Ciclope Bronte, figlio di Urano e Gea,  conoscitore dell’arte del ferro, che vive nell’antro del vulcano Etna, fabbro costruttore dei fulmini di Zeus. Il ferro è simbolo della durezza e rappresenta la perseveranza  e la costanza contro le barbarie e le disumanità del mondo. Ma il ferro è anche simbolo delle catene dell’umanità che bisogna spezzare e  che impediscono il pensare positivo.  
Gabriele Nissim nel libro “la bontà insensata” scrive ”Le giuste e i giusti non cambiano il mondo ma salvano la speranza dell’umanità” .   
 Il giardino è dedicato alla vita ed al coraggio di Francesca Minissale.  Francesca, nasce a Bronte il 14 aprile del 1941, studiò all’Istituto Sacro Cuore di Catania dove conseguì la maturità classica . Successivamente si  laureò in Farmacia, per seguire le orme del padre, ma non esercitò mai la professione di farmacista, scelse di dedicarsi alla famiglia e accudire i figli. Trasferitasi ad Enna, per seguire il marito nel suo lavoro, iniziò a frequentare il movimento cattolico  dei Focolarini, seguendo l’indicazione evangelica del movimento “date e più vi sarà dato”. Ritornata a Bronte, suo paese natale, fondò nel 1987, insieme ad altre amiche, l’associazione “centro aiuto alla vita”, per confortare e aiutare gli indigenti. Donna di grande spiritualità  rivolse intensamente la sua esistenza ad aiutare i bisognosi, gli ammalati per accendere una luce di speranza nell’oscurità. Nel 1993 fu tra le socie fondatrici della sezione “Fidapa” di Bronte, coordinando e sostenendo tutte quelle iniziative delle donne che ne potessero cambiare il destino.
Ammalatasi, dopo lunghe sofferenze, si spense il 7 giugno del 1997, con lo sguardo rivolto verso quella luce divina che l’aveva sostenuta durante la sua esistenza. In memoria di questa donna, esempio di virtù e di costanza nella ricerca del bene, gli alunne e gli alunni dell’I.S. “Venerabile Ignazio Capizzi” hanno voluto intitolare il  giardino.
Il 28 febbraio 2017, nel “ Giardino  dei Giusti e delle Giuste”  tutti gli studenti e le studentesse ,condividendo gli stessi ideali, hanno lanciato dei palloncini bianchi contrassegnati con il nome di un Giusto e di una Giusta, affinché il messaggio potesse arrivare lontano trasportato dalla leggerezza del vento.
 La leggerezza del vento è  un messaggio incisivo di libertà e di nuove possibilità.

 

Mariella Principato

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