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21 Giugno 2011

Arriva l'estate: un'ansia in più per chi ha problemi ginecologici

I problemi di salute non vanno in vacanza. A volte sono problemi “intimi” che non si raccontano ma limitano la vita quotidiana.

Arriva l'estate: un'ansia in più per chi ha problemi ginecologici

I problemi di salute non vanno in vacanza. A volte sono problemi “intimi” che non si raccontano ma limitano la vita quotidiana. Alcuni sono molto diffusi - come la candidosi – altri misconosciuti – come la vulvodinia.
Si sa che le donne hanno un loro mondo, con passioni, discorsi e hobby che le accomuna un po’ a tutte le latitudini, ma purtroppo tra gli aspetti che le rende simili, a qualunque età dalla pubertà alla menopausa, è anche la predisposizione a contrarre patologie di cui difficilmente parlano, per le quali soffrono molto.

Il dott. Filippo Murina è Responsabile del Servizio  di patologia vulvare all’Ospedale Buzzi Università di Milano e Direttore Scientifico dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus. Si occupa da molti anni di queste patologie facendo ricerca sul campo e studiando come aiutare le donne.
Recentemente ha pubblicato – insieme alla dott.ssa Graziottin – uno studio sui casi riportati in letteratura riferiti ad una patologia  che tutti conosciamo: la candidosi vulvo-vaginale.
Scopriamone i meccanismi d’insorgenza  le conseguenze più temibili e la possibile cura.
Studio ESOVIA - Epidemiological Study Of the Vulvodynia Italian Association - 2008, condotto da AIV Onlus, attraverso  un questionario inviato a 2.000 ginecologi italiani. La vulvodinia è risultata presente nel 5,8% delle pazienti visitate nell’arco di un mese (990 su un totale di 16.990). Più di una donna su 20 con un’età media di 36 anni, quindi, necessita di una gestione diagnostico-terapeutica che richiede la collaborazione di centri specializzati.

La rilevanza  del problema - Il 70-75% delle donne in età fertile sperimenta almeno una volta nella vita un’infezione vulvo-vaginale da Candida e il 40-50% di queste va incontro a una recidiva: ben il 28,1% delle adolescenti che si rivolge agli ambulatori pubblici italiani per una visita ginecologica  è affetta da  candidosi.

Cos’è la Candida – E’ un germe che normalmente colonizza la vagina e infatti può essere riscontrata nel 20% degli esami colturali di donne asintomatiche. L’infezione si realizza quando avviene un’alterazione dei meccanismi di difesa dell’ospite o per l’aumentata aggressività del germe.
Possono essere identificate due forme differenti di malattia:
1. candidiasi in forma acuta con eventuali recidive occasionali;
2. candidiasi ciclica con frequenti ricadute a cadenza circa mensile.
La forma acuta evidenzia un meccanismo di immunosoppressione che può avere differente origine come, ad esempio, l’utilizzo di antibiotici che riducono drasticamente la flora batterica vaginale protettiva.

Caratteristiche della forma acuta:
- sintomatologia pruriginosa,
- arrossamento (eritema) dei genitali esterni,
- gonfiore (edema) dei genitali esterni,
- bruciore e dolore nei rapporti sessuali (dispareunia),
- secrezioni vaginali dense.

La forma ciclica, caratterizzata da minor prurito ma maggior dolore, difficoltà nei rapporti sessuali (dispareunia) ed arrossamento  diffuso, si differenzia in quanto è una dermatite allergico-irritativa conseguente alla presenza di una piccola quantità di germe in soggetti geneticamente predisposti. Spesso compare in donne che soffrono anche di rinite allergica o dermatite atopica. Non ha elementi scatenanti a differenza della forma acuta, e la ricorrenza mensile in fase premestruale suggerisce una rilevanza del fattore ormonale.

Complicanze – La principale e più temibile complicanza della candidosi ciclica è definita vulvodinia: sensazione dolorosa cronica che interessa la regione vulvare caratterizzata da fastidio descritto come bruciore, dolore o dispareunia, in assenza di alterazioni obiettive visibili o di disturbi neurologici clinicamente identificabili, della durata di almeno tre mesi.
I dati sulla diffusione della vulvodinia in Italia parlano del 5,8% delle donne in età fertile con i sintomi di questa patologia che provoca tanto dolore da rendere impossibile indossare pantaloni e costumi da bagno, stare sedute a lungo, andare in bicicletta, avere rapporti sessuali .
Il disagio che ne deriva interferisce inevitabilmente con la vita di coppia, perché rende incompleta la possibilità di vivere la propria femminilità e il rapporto di coppia.
Ma la vulvodinia influenza pesantemente anche la vita lavorativa e professionale delle donne che ne sono affette. Per lunghi periodi, soprattutto finchè non si ottiene la diagnosi corretta, non è sempre possibile svolgere le normali mansioni a causa del dolore e del disagio psicologico che ne consegue.
Tutto questo comporta costi, per lo più a carico della singola paziente, e ore di lavoro perse. Occorre la fortuna di trovare medici competenti e la pazienza di sottoporsi alle opportune terapie per periodi non brevi, visto che la patologia è cronica.

Non si conoscono le cause della vulvodinia, ma molto donne che ne sono affette presentano una storia di episodi ricorrenti di vulvite da Candida e molte alterazioni genetiche sono comuni alle due condizioni. Si può concludere, quindi, che la candidiasi è un fattore predisponente alla cascata di eventi che può condurre alla vulvodinia.

Terapia – Le linee guida della Infectious Disease Society of America raccomandano azolici topici come trattamento da utilizzare nella candidiasi acuta, con somministrazione preferibile in unica dose e dosi ripetute nei casi recidivanti a distanza di 3 giorni.
Nel caso della candidiasi ciclica occorre una terapia che non solo blocchi il verificarsi di recidive, ma porti a un riequilibrio delle alterazioni da ipersensibilità tipiche della malattia. Deve, allora, essere attuata una terapia antimicotica di lunga durata (6-12 mesi) con fluconazolo che si è dimostrato efficace e con scarsi effetti collaterali. Il trattamento dev’essere individualizzato con dosi decrescenti di farmaco, cui possono essere abbinati eventualmente prodotti probiotici (Lactobacillus rhamnosus GR-1 e L. fermentum RC-14) che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la colonizzazione vaginale candidosica, ottenendo un effetto preventivo.

Silvia Nidasio

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